Performance itinerante della Compagnia Teatro del Carro
Il piccolo paesino di Badolato, in provincia di Catanzaro, non ha un cinema, bensì un teatro comunale, in cui ha trovato accoglienza La Compagnia del Teatro del Carro (fondata nel 1986 dagli artisti Pino Michienzi e Anna Maria De Luca).
Anche quest’estate il Teatro del Carro con la sua rassegna “Badolato Summer Theatre ’21 – Artisti (sopravvissuti) in tempi di Covid (II)”, è uscito all’aperto tra gli spazi pubblici e urbani, portando gli spettatori a passeggiare tra i vicoli del borgo, le spiagge e il lungomare della marina di Badolato e sopra le montagne scempiate dagli incendi, per ascoltare “L’altissimo Canto – In voce di Donna”. Il progetto di ascolto poetico itinerante includeva dodici canti della Divina Commedia inseriti nell’ambito delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. I canti sono stati rappresentati nel periodo di agosto in dodici luoghi dislocati, in un ciclo di quattro giornate. Il ciclo intero è stato replicato due volte in locations sempre differenti.
Nella suggestiva atmosfera ambientata tra i vicoli del Borgo medievale ogni spettatore era fornito di uno sgabello, un opuscolo con la descrizione dei canti del giorno e una bottiglietta d’acqua. Si potevano ascoltare tre canti diversi per ogni giornata di rappresentazione. Passeggiando nelle vie del borgo lo spettacolo si avvaleva degli affascinanti scenari naturali, arricchiti dagli effetti luce e dalla musica digitale originale creata da Remo De Vico. La tecnologia wireless permetteva disinvoltamente di trasportare nelle diverse locations gli speakers, microfoni e luci, senza l’ingombro dei cavi elettrici. In via Dante Alighieri, Anna Maria De Luca, sopra una scala d’entrata di un’abitazione, inizia la serata interpretando il canto V dell’Inferno, con l’incontro di Dante dei Lussuriosi Paolo e Francesca situati nel cerchio II. Alla fine del canto ognuno raccoglie il proprio sgabello e prosegue verso il “Purgatorio”, dove Annamaria Zuccaro interpreta il XXX canto in cui, tra invocazioni e canti, appare Beatrice sul carro che rimprovera severamente Dante perché affranto dalla scomparsa di Virgilio.
Si trova invece nella spiaggia della marina il luogo scelto per il canto II del Purgatorio, circa all’altezza del ristorante Ancora. Punto ideale per l’ambientazione della spiaggia in cui Dante e Virgilio vedono approdare l’angelo nocchiero e la sua imbarcazione con a bordo le anime dei penitenti.
Tra i canti del Paradiso scelti c’era il canto I, registrato dal compianto Pino Michienzi, in cui Dante, oramai libero dal peccato, accompagnato da Beatrice sale in Paradiso. In questo canto Dante afferma di essere stato nell’Empireo e per descrivere ciò che ha visto invoca Apollo, poiché l’aiuto delle Muse non è più sufficiente.
Diverse erano le attrici alternate che hanno interpretato i dodici canti tratti dall’Inferno, Purgatorio e Paradiso: Anna Maria De Luca, Lucia Cristofaro, Alessia Iacopetta, Amalia Lostumbo, Paola Tarantino e Annamaria Zuccaro e uno speciale ascolto di due canti interpretati e registrati da Pino Michienzi.
Il progetto ideato e diretto da Luca Michienzi è stato realizzato nell’ambito delle attività di produzione e Residenza Artistica della Calabria, Migra Menti a cura della Compagnia Teatro del Carro / Pino Michienzi. Assistenti Luca Napoli, Francesco Gallelli, Alessia Iacopetta, Francesco Palmiero econ il sostegno di Regione Calabria, Mic e il patrocinio del Comune di Badolato.
Purtroppo durante l’estate 2021 Badolato, e molti altri paesi della Calabria, così come la Sicilia e la Sardegna, sono stati colpiti da un inferno di fiamme e roghi incessanti nel periodo tra luglio e agosto, lasciando alle spalle uno scenario distopico di scempio forestale di montagne e boschi. Piromani, criminali senza nessuna coscienza hanno distrutto un patrimonio boschivo inestimabile. Un disastro ambientale di cui il pianeta ne pagherà le conseguenze.
Il Teatro del Carro ha colto l’occasione per manifestare contro gli incendi incontrollati svoltisi tra la generale indifferenza delle autorità e l’impotenza dei cittadini. La scelta in via eccezionale di inscenare lo spettacolo dell’Altissimo Cantotra le montagne incenerite nelle vicinanze di Badolato, ha creato un’atmosfera di sconforto, dolore e rabbia propria dei dannati dell’inferno. Un “pronto intervento poetico”, così l’hanno definito gli organizzatori della manifestazione spontanea, pacifica e resistente, con l’obiettivo di attuare un’azione simbolica, che contrapponesse alla violenza dei dolosi atti incendiari, atti poetici, atti di umanità disinteressata, che segnano una reazione concreta e hanno inteso posizionarsi fisicamente difronte a questi paesaggi infernali carbonizzati e inceneriti e diffondendo attraverso un atto performativo, con parole di bellezza e di rigenerazione interiore.
Il Teatro del Carro quest’anno non è solo sopravvissuto al COVID, ma è scampato anche dalle fiamme, da qualcosa di inspiegabilmente tragico come l’inferno scatenato dagli incendi quest’estate, incendi che, come dicono quelli del mestiere, per il 98% sono dolosi. Toccherà agli investigatori capire cosa ci sia stato dietro ai roghi così devastanti in aree spesso impervie da raggiungere. I boschi calabresi assorbivano grosse quantità di CO2 e gli alberi, con le loro radici, impedivano le frane dovute ai nubifragi, per non parlare della fauna, della biodiversità degli insetti e degli animali arsi dal fuoco.