Quando l’inverno sfoggia il suo gelido manto di ghiaccio accarezzato dai raggi obliqui del sole, i danesi di Copenaghen si esibiscono in costume da bagno dilettandosi a tuffarsi dai vari pontili che il comune ha disposto in diversi punti del centro. Si definiscono “bagnanti invernali” e dicono che immergersi per pochi istanti nel mare ghiacciato sia molto salutare e dia una straordinaria carica di energia per tutta la giornata.
L’inverno a Copenaghen non solo offre “agghiaccianti bagni energetici”, ma nel buio mese di febbraio con le sue giornate corte è possibile anche partecipare ad uno straordinario festival della luce all’aperto, sotto le stelle e le nuvole. Infatti, con il calare della sera uscire a fare una passeggiata, o una pedalata in bicicletta, circondati da spettacolari installazioni artistiche di luci architettoniche, diventa un’avventura sorprendente ed esaltante.
Sin dal 2018, ogni anno a febbraio per tre settimane, il comune di Copenaghen allestisce il festival della luce e presenta artisti danesi e internazionali, ideatori e creatori di affascinati illuminazioni urbane. Ecco che i ponti, i canali, i palazzi, le piazze, gli alberi e le strade s’illuminano dalle 17.00 alle 23.00, rendendo piacevole anche passeggiare con una temperatura di meno 5°.
Le installazioni ci sorprendono e ci fanno gioire, creano un’esperienza unica, sia per gli adulti ma anche per i più giovani, esaltando gli spazi urbani e rendendoli parte attiva dell’ambiente.
Il Festival della luce mette in scena la città, in modo sostenibile e con mobilità verde, in cui uguaglianza e diversità sono gli elementi importanti di questa interazione creativa/artistica caratterizzata dalle forti tradizioni danesi nell’ambito della luce in contrasto con l’oscurità.
Anche quest’anno, nonostante il lockdown, il festival si è potuto svolgere, pur negando agli spettatori il piacere di sedersi in un bar per riscaldarsi con una bevanda bollente. Così ben imbottiti di doppie maglie, doppi pantaloni, calzini termo, enorme sciarpa, guanti e berretto e una bottiglietta di limoncello in borsa, ci siamo lanciati in un percorso vivace e festoso. L’arte della luce con i suoi giochi di colori luminosi accattivanti, non solo rallegra le cupe notti invernali, ma lascia anche spazio alla meditazione e alla contemplazione condivisa tra i passanti.
Il nostro tragitto è durato circa tre ore, quando congelati e irrigiditi dal freddo abbiamo deciso di cercare riparo nel tepore delle nostre case, felici, ma completamente intirizziti dal freddo.
Foto di Giuliana Holm