Da domenica 17 ottobre 2021, pellegrini, visitatori e turisti, potranno ammirare la rinnovata bellezza della piccola cella all’interno della Basilica dove San Tommaso d’Aquino abitò per circa due anni, e dove sono attualmente conservati i cimeli e le reliquie del Santo. Napoli si dota così di un nuovo splendido e mistico sito da offrire al pubblico, la Cella di San Tommaso d’Aquino al Complesso di San Domenico Maggiore di Napoli.
Un progetto di recupero e restauro sostenuto da un’energia corale di attori in campo dediti alla salvezza della bellezza, promosso dall’Associazione Friends of Naples Onlus insieme a Giuseppe, Giulia e Gabriella d’Aquino di Caramanico e al Museo Cappella Sansevero con la collaborazione dei Frati del Convento di San Domenico Maggiore e del Comune di Napoli.
Durante la conferenza stampa di presentazione del lavoro, è emerso come queste sinergie abbiano permesso questo importante recupero, all’attenzione di Friends of Naples già dal 2019 e iniziato nel 2020 in piena pandemia insieme a tutte le difficoltà. Un tempo complesso per sostenere questa sfida che è stata più che vinta, dove il contributo di tutti ha “illuminato” la Cella di san Tommaso, oggi visibile in tutto il suo splendore, in tutta la sua arte e spiritualità.
La forza della cooperazione tra pubblico e privato, la nota di Sifola presidente Friends of Naples
“Friends of Naples è un grande gruppo di lavoro. – afferma Alberto Sifola Presidente Friends of Naples – Siamo un team trasversale composto da storici dell’arte, tecnici e artigiani che seguono attentamente le linee guida della Soprintendenza.
Ciò che rappresenta la nostra forza è l’accordo che desideriamo avere con tutti, perché il lavoro che ci proponiamo insieme dia gioia e grande orgoglio a tutti coloro che lo portano a compimento.
La passione è ciò che ci deve guidare sempre, e Napoli ne richiede una rinata, assoluta, incondizionata. Solo così potremo riappropriarci del nostro immenso patrimonio artistico. La Cella di San Tommaso d’Aquino è un microcosmo che ha richiesto un raffinato intervento, curato nei minimi dettagli da studiosi ed artigiani esperti ed incredibilmente numerosi: un folto gruppo di marmisti, doratori, intagliatori, falegnami, fabbri, tappezzieri, muratori, tecnici dell’illuminazione, restauratori di tele e finto legno hanno collaborato alternandosi in uno spazio molto speciale ma ridottissimo”.
Soprintendenza e Comune di Napoli in un lavoro sinergico
I lavori, con un’attenta analisi e valutazione e sotto l’Alta Vigilanza della Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli i Beni Storici ed Artistici di Napoli, hanno donato all’ambiente una nuova luce e fruizione: dall’ammodernamento dell’impianto di illuminazione, al restauro del portone di ingresso e del quadro di Francesco Solimena che rappresenta il Santo, e ancora il recupero delle antiche cornici dorate e delle parti lignee e la realizzazione dei nuovi pannelli espositivi. Ad accogliere i visitatori nella Cella la musica scritta e composta dallo stesso San Tommaso.
A presentare il progetto alla conferenza stampa a San Domenico Maggiore, venerdì 15 ottobre, sono intervenuti: fr. Francesco Maria Ricci, O.P. Priore provinciale dei Frati Predicatori Italia Meridionale, dott.ssa Barbara Balbi, Funzionaria Restauratrice SABAP per il Comune di Napoli, dott.ssa Rosa Romano, Responsabile Ufficio Stampa SABAP per il Comune di Napoli e storica dell’arte, insieme all’ing. Giuseppe d’Aquino di Caramanico e all’arch. Alberto Sifola Presidente Friends of Naples Onlus.
L’intervista
Abbiamo intervistato il Priore provinciale dei Frati Predicatori Italia Meridionale, fr. Francesco Maria Ricci
Cosa è stato recuperato e restaurato
Il lavoro sinergico di recupero e restauro ha riguardato: l’impianto di illuminazione, con la collaborazione degli esperti illuminotecnici di Studio Light, che è stato sostituito e adeguato agli attuali standard tecnologici, migliorando la fruizione dell’ambiente in modo da esaltare le opere d’arte e le reliquie all’interno della Cella; il dipinto di San Tommaso d’Aquino a opera di Francesco Solimena che ha ritrovato i suoi colori grazie alla restauratrice Karin Tortora e al contributo di Matilde Giliberti Lauro Grotto d’Aquino; la porta di accesso alla Cella è stata restaurata e ridipinta con l’antica tecnica del finto legno da Ernesto Signorelli e grazie alla generosità di Merribel Ayres; interventi di pulitura hanno interessato le antiche dorature che decorano la nicchia contenente l’omero del Santo grazie al lavoro dell’artigiano Giovanni Buonocore; a contribuire al restauro delle parti lignee le ditte Euromediterranea Mobili e Sorrentino. Per una nuova e approfondita fruizione del sito sono stati progettati pannelli espositivi, con testo in italiano e in inglese, accompagnati da fotografie che raccontano le vicissitudini delle reliquie di San Tommaso, realizzati grazie al contributo degli artigiani Domenico Minini e Sansone Sicurezza, di Ippolito Tessuti e SIE Impianti. Inoltre le ditte Del Core Restyling e Home Decorationhanno fornito assistenza durante tutte le fasi di lavorazione.
Il ruolo della famiglia d’Aquino di Caramanico
Il progetto non sarebbe stato possibile senza l’iniziativa della famiglia d’Aquino di Caramanico che ha già testimoniato la sua generosità verso la città di Napoli con la donazione voluta dal Conte Alessandro Raimondo d’Aquino di Caramanico al Pio Monte della Misericordia dell’archivio della sua Casata, corredato dalla ricca biblioteca con oltre 12mila volumi: tra le oltre 150 pergamene presenti nel fondo “d’Aquino di Caramanico”, si ammira la Bolla di Papa Pio V del 12 aprile 1567 con cui San Tommaso d’Aquino venne proclamato Dottore della Chiesa.
Unico intento di questo grande lavoro di gruppo è prendersi cura e valorizzare l’immenso patrimonio storico e artistico di Napoli, operazione riuscita grazie all’intelligente connubio tra operatori pubblici e privati.
La cerimonia di inaugurazione della Cella si è tenuta sabato 16 ottobre ed è stata trasmessa in diretta sul canale Instagram di Friends of Naples Onlus – Nel programma è stata lanciata una “Conversazione su San Tommaso d’Aquino” con il professor Giovanni Ventimiglia, ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Lucerna, considerato uno dei maggiori studiosi al mondo del pensiero e della vita del Santo. Dopo questo momento accademico è seguita la Santa Messa officiata per l’occasione da S.E. l’Arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia.
Come e quando visitare la Cella di san Tommaso d’Aquino
La Cella di San Tommaso sarà visitabile nel circuito del museo DOMA, tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:00.
Info e prenotazioni: https://shop.visitaresandomenicomaggiore.it/it/biglietti
Presentando il biglietto di ingresso del Museo Cappella Sansevero si usufruisce di uno sconto sull’acquisto del biglietto completo Museo DOMA, fino al 10 gennaio 2022.
Friends of Naples è un’associazione senza scopo di lucro nata a maggio 2018 dalla volontà di un gruppo di professionisti e amici profondamente legati a Napoli, per promuovere il restauro e la conservazione dei beni artistici della città e del suo inestimabile patrimonio culturale. L’associazione lavora quotidianamente con Soprintendenze, Istituzioni, Archivi, Musei, Istituti di Belle Arti, Accademie e Università attivando buone pratiche di collaborazione tra pubblico e privato.
Tutti i progetti realizzati e quelli in fase di realizzazione su www.friendsofnaples.org
INFORMAZIONI
Visite guidate alla Cella di San Tommaso d’Aquino
a partire da domenica 17 ottobre nel circuito del museo DOMA: tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:00
Dove: Piazza San Domenico Maggiore, 8a – 80134 Napoli
Info e prenotazioni: https://shop.visitaresandomenicomaggiore.it/it/biglietti
Presentando il biglietto di ingresso del Museo Cappella Sansevero si usufruisce di uno sconto sull’acquisto del biglietto completo Museo DOMA, fino al 10 gennaio 2022.
Friends of Naples
Napoli, Via Calabritto, 20
instagram: www.instagram.com/friendsofnaples/channel/
Facebook: @associazionefon