“I meridionali all’estero si sono sempre piazzati”. Questa famosa battuta del grande Totò, il Principe della risata nato a Napoli, nel Rione Sanità, si sposa bene con la storia di uno chef pizzaiolo tra i più conosciuti al mondo: Pasquale Cozzolino, partenopeo anche lui come il grande attore e poeta, che dal 2011 vive e lavora a New York. Ma riavvolgiamo i nastri.
Il piccolo Pasquale durante il periodo scolastico mostra subito un notevole interesse per il mondo della pizza e attira così l’attenzione di Gaetano Esposito, noto pizzaiolo giramondo e pronipote di Raffaele, inventore – si dice – della Pizza Margherita napoletana (anche se il dibattito in merito è ancora vivo e lo stesso Cozzolino è dello stesso avviso dello scrittore Angelo Forgione: la pizza con la mozzarella sopra esisteva già.
Pasquale impara così ricette e consigli antichissimi su un’arte diventata di recente patrimonio dell’Unesco. Dopo aver completato i 6 anni di scuola di cucina, Cozzolino inizia a diversificare la sua esperienza lavorando come Private Executive Chef in tour di concerti in tutta Europa e Sud America al seguito di cantanti e gruppi di fama mondiale come U2, Madonna, Muse e Cold Play, solo per citarne alcuni.
Alto quasi due metri – all’appello mancano appena 3 cm – il “Gigante Gentile” ad un certo punto del suo incessante girovagare al seguito dei caotici carrozzoni dello spettacolo, decide di rincorrere il sogno americano. Nel 2011 sbarca così a New York.
“IN AMERICA CON POCHI SPICCIOLI IN TASCA”
“Quando sono arrivato a New York da Napoli nel 2011 – spiega Cozzolino ai nostri microfoni – non avevo un lavoro. In tasca solo 50 euro e nel cuore il sogno di aprire il mio ristorante. Avevo bisogno di investitori, tuttavia nessuno mi conosceva ed era difficile pensare che qualcuno volesse puntare su di me alla cieca. Giravo New York City in lungo e in largo alla ricerca di nuove esperienze. Nel mentre mi capitava di dormire anche nelle stazioni della metropolitana. Compatibilmente con le mie possibilità economiche, entravo in due o tre ristoranti al giorno per assaggiare piatti e studiare il modo di mangiare dei newyorchesi e non solo. A volte mi fingevo un reporter per avere le risposte di cui avevo bisogno”.
LA SVOLTA, SI APRONO LE PORTE DEL “RIBALTA”
Metabolizzata l’alternanza di emozioni tra illusioni, cadute e risalite, arriva finalmente la chance giusta: diventa Executive Chef del locale Ribalta, nel cuore di Manhattan. I suoi ingredienti di alta qualità e il suo incredibile talento nel mescolare tradizione e innovazione sono un mix esplosivo: per il New York Magazine e per il Gambero Rosso è di Cozzolino la migliore pizza della Grande Mela.
E’ l’inizio di un crescendo rossiniano con tinte tipiche del classicismo musicale di Paisiello tra appartenenza al territorio d’origine e ricerca dell’estetica del gusto mettendo in equilibrio composizione delle sue prelibatezze e regole rigorose in fase di preparazione.
IL SINDACO DI NEW YORK LO SCEGLIE TRA 60 CANDIDATI
A Pasquale si interessano molti giornali, ma soprattutto il sindaco di New York, Bill De Blasio. Al primo cittadino basta un colloquio per l’effetto specchio: in Cozzolino rivede i riflessi delle sue origini campane e così lo sceglie tra 60 candidati come executive chef della sua residenza. Pizza, certo, ma anche parmigiana di melanzane – almeno tre volte a settimana – e la pasta in tutte le sue declinazioni. Una sinfonia di sapori antichi con proiezioni internazionali.
Il suo locale, il Ribalta, diventa luogo di culto per gli amanti della Pizza e della cucina napoletana (anche italiana in generale) e per tanti personaggi dello spettacolo e dello sport. Negli anni anche Pino Daniele divenne un affezionato frequentatore. La lista dei cosiddetti VIP è davvero lunghissima. Ne parleremo in un’altra occasione.
COZZOLINO E IL NAPOLI… CALCIO
Chef Cozzolino si fa tatuare la parola “Brigante” lungo tutto un braccio per rimarcare i suoi sentimenti identitari. Parallelamente al cibo, nasce inoltre il Club Napoli New York, che diventa in poco tempo un riferimento per tutti i tifosi della squadra di calcio che fu di Sallustro, Sivori e Maradona. Anche De Blasio è un noto tifoso azzurro, of course. E sostiene il club con partecipazione e simpatia.
LA BRILLANTE IDEA DELLA “PIZZA DIET”
Una pizza al giorno e dimagrisci con il sorriso sulle labbra. Margherita o marinara, ma a pranzo. Poi solo verdure e proteine. E’ questa l’idea di Cozzolino il quale, dopo attenti studi ed esperimenti, ha elaborato una dieta su misura per lui. “Quando sono arrivato negli Stati Uniti ho iniziato a mangiare di tutto e male. Sono così ingrassato troppo. Con la dieta della pizza, da me ideata, ho perso 50 kg in 5 mesi. Essendo un pizzaiolo professionista, anzi, pizzaiuolo o anche pizzajuolo, non potevo privarmi di questo straordinario alimento e così mi sono messo a studiare per capire come ottimizzare e far coesistere lavoro, passione, gusto e salute”.
Scrive anche il libro per raccontare la sua esperienza. Ed è subito un successo. Oltre centomila copie vendute: Chef Cozzolino è richiestissimo anche nelle varie tv. In America iniziano a farsi le “croci” come i napoletani: “Come è possibile dimagrire con i carboidrati?”. Cozzolino ci ha spiegato il suo segreto: “Dopo un po’ le solite diete stancano per la monotonia e si finisce per riprendere peso. Sono partito dai miei fallimenti e ho puntato sulla varietà e sul mio gusto personale. Poi confrontandomi con un medico ho creato un percorso sensoriale su misura per me. Ha funzionato! E ho deciso di raccontare questa Happy Diet, la dieta della felicità”.
PIZZA ALIMENTO COMPLETO
Cosa c’è in quel disco così gustoso che è la pizza? “Tutto – spiega Pasquale – dai carboidrati agli antiossidanti, dai minerali ai grassi nobili, dalle proteine alla vitamina C e ai licopeni. Sono in totale circa 570 calorie e in più ti lascia un gradevole senso di appagamento e sazietà. La sera invece mangio carne, pesce e verdura. Durante la settimana, infine, mi ritaglio una giornata per mangiare tutto quello che voglio”.
DAL SOGNO AMERICANO AL SOGNO NAPOLETANO
Chef Pasquale Cozzolino è oggi una star negli USA e in Sud America. Difficile immaginare un rientro in patria. “Se penso di tornare a Napoli un giorno? Ci sono i miei genitori, c’è la mia gioventù… Oggi ho due figli stupendi e una strada da percorrere qui in America. Non faccio previsioni – conclude Cozzolino – ma alla mia città e all’Italia sono legatissimo e il pensiero di tornare prima o poi c’è. Ogni volta che posso, comunque, prendo il primo aereo per una boccata di ricordi e di energie. Confidiamo nella fine della pandemia per farlo più spesso”. Non ci resta che salutarlo con l’auspicio di fargli visita e di mordicchiare con lui per qualche giorno la “Grande Mela”: “Grazie Pascà, statte bbuono”. “Cià, nce vedimme. See you soon, forza Napoli”.
Sito ufficiale di Pasquale Cozzolino