Il 24 giugno scorso si è tenuta al Mann la conferenza stampa di presentazione del progetto di restauro dell’Ipogeo dei Cristallini.
Dal 1 luglio l’Ipogeo dei Cristallini ha aperto per la prima volta le sue porte al pubblico, rivelandosi dei luoghi più incredibili del sottosuolo napoletano che appartiene a quella meraviglia che sono gli ipogei ellenistici dell’antica Neapolis la cui presenza è ancora leggibile sotto i palazzi e le strade del Borgo Vergini – Rione Sanità. Era già nota l’esistenza di sepolture greche grazie all’instancabile lavoro ventennale dell’associazione Celanapoli e del suo fondatore Carlo Leggieri, custode di altre camere sepolcrali ipogee (ipogei noti coi nomi: Togati, Melograni, Colonne, Epigrafe).
Restituito alla pubblica fruizione, quello dei Cristallini consente ai visitatori uno dei viaggi più affascinanti nella cultura ellenica della città di Napoli. Attraverso la visione delle quattro tombe presenti si può ammirare, capire e comprendere l’arte degli antichi, un unicum di storia, archeologia, miti e colori.
La famiglia Martuscelli, proprietaria e “custode” degli ipogei dei Cristallini, si è adoperata per restituire al pubblico la straordinarietà dell’antico sito greco, credendo che questo possa avere un rilevante impatto sul territorio. Un impegno culturale, economico e sociale che passa attraverso la valorizzazione dell’eredità del passato, e un lavoro di identità territoriale che porti rinnovata bellezza e ricchezza.
L’ambizioso progetto di restauro è stato avviato il 23 settembre del 2020 e vedrà più fasi di monitoraggio e analisi. Un pezzo dell’antica città di 2400 anni fa viene restituito attraverso quella che sembrava un’operazione impossibile.
Il progetto è stato in parte finanziato con fondi Europei/Regione Campania (Por Campania Fesr 2014-2020), ed è svolto sotto l’alta sorveglianza e coordinamento scientifico della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, in collaborazione con ICR-Istituto Centrale per il Restauro. Si ringrazia il Comune di Napoli e i numerosi partner e sponsor che hanno con entusiasmo aderito al progetto.
Storia e origine dell’Ipogeo dei Cristallini
Tutto il territorio del Borgo Vergini e Rione Sanità è costellato dalla presenza di numerose testimonianze che restituiscono uno spaccato delle antiche necropoli ellenistiche e romane che in questo luogo prescelto venivano realizzate, soprattutto dalla classe dominante dell’antica Neapolis. Per questo motivo le tombe a camera dei Cristallini, chiamate così perché situate nel sottosuolo di via Cristallini, rappresentano uno dei compendi più leggibili e integri. Ognuna delle 4 tombe è costituita da due camere sovrapposte, il vestibolo, che serviva per adempiere ai riti funebri, e poi da una scala si accedeva al piano inferiore, la tomba vera e propria che ospitava i defunti.
Il prezioso sito ipogeo fu scoperto dal barone Giovanni Di Donato nel 1888 sotto il cortile del proprio palazzo. Cercando acqua e tufo ma si imbatté invece in alcuni ambienti a 12 metri di profondità. Diede così inizio alla rimozione dei detriti alluvionali che gli consentirono di portare alla luce quattro camere funerarie, contigue ma indipendenti, scavate nel tufo e della stessa tipologia delle tombe ellenistiche sparse nella realtà sotterranea del quartiere. Uno di questi sepolcri, la l’Ipogeo C, è uno degli ambienti più suggestivi, rimasto splendidamente intatto: lì sono ancora assolutamente riconoscibili decorazioni e bassorilievi meravigliosi. Raramente è possibile ritrovare luoghi di questa importanza e bellezza.
La camera inferiore funeraria è costellata di ghirlande di vario tipo alle pareti e rilievi architettonici. Una delle caratteristiche principali che la rendono luogo iconico è la magnifica testa di Medusa (gorgoneion) alta 60 cm, scolpita e sovrapposta a un’egida dipinta con intreccio di foglie e serpenti, che fissa l’osservatore con le labbra dischiuse e un enigmatico sguardo che sembra concentrare in sé tutti i misteri dell’Oltretomba. Altra testimonianza è la decorazione pittorica tra cui spicca una raffigurazione di Dioniso e Arianna (immagine tratteggiata nel logo ufficiale del sito).
Le tombe restarono di proprietà della famiglia Di Donato e non furono accessibili per molto tempo, poi passarono in eredità alla famiglia Martuscelli.
L’arredo funebre
L’incredibile scoperta del barone di Donato è stata non solo quella di portare alla luce i quattro ipogei in via dei Cristallini ma anche il ritrovamento, del corredo funebre. Circa 700 pezzi, conservati dal Barone prima e dalla famiglia Martuscelli poi, che insieme alla Soprintendenza di Napoli sono stati per numerosi anni custoditi.
I numerosi reperti furono già utilizzati per allestire la sala del MANN per raccontare la Magna Grecia. Il lavoro di restauro e recupero pittorico del sito per l’apertura al pubblico, comprende anche l’esposizione di parte di questa meravigliosa collezione.
Negli ipogei l’arte contemporanea curata da Marta Wróblewska
Nella giornata inaugurale del 24 giugno l’arte contemporanea si è palesata all’interno e all’esterno dell’Ipogeo dei Cristallini, altro tassello di una programmazione a lungo termine sotto il coordinamento di Marta Wróblewska, curatrice dei progetti di arte contemporanea.
Le installazioni artistiche entrano in questo progetto ripensando l’identità del luogo e proponendo nuovi scenari. Una vera e propria sorpresa che intende unire l’idea del museo con il linguaggio vitale dell’arte, legando epoche diverse e lontane tra loro ma congiungendo simboli e messaggi che attraversano il tempo.
Sollecitare il recupero della memoria collettiva del luogo e l’invito a rinascere attraverso l’arte, nel luogo di antiche sepolture, è l’obiettivo di questo dialogo.
Così abbiamo potuto ammirare l’installazione di Maurizio Elettrico che ha accompagnato la cerimonia di apertura nel cortile di ingresso dell’ipogeo Convivium eternum, e quella posta sotto i nostri piedi realizzata da Christian Leperino Sidus Terrae (Stella della Terra).
Come dove e quando visitare le tombe dei Cristallini
Per festeggiare con la città l’apertura dell’Ipogeo dei Cristallini le visite dall’1 al 10 luglio saranno per tutti gratuite, prenotabili on line sul sito www.ipogeodeicristallini.org.
Dall’11 luglio l’ingresso sarà a pagamento (intero 25 euro, ridotto 12 euro) e sarà gratuito ogni prima domenica del mese (su prenotazione tramite sito online).
Il sito sarà aperto tutti i giorni con turni di visite dalle 10.00 alle 14.00 (durata della visita 60 minuti) per un numero massimo di 8 persone per volta, numero necessario per garantire a tutti una visita in sicurezza e per preservare le preziose pitture.
Il servizio di biglietteria e prenotazione online è a cura di OkTicket, piattaforma che cura le biglietterie ufficiali di musei, siti archeologici e scientifici.
Ipogeo dei Cristallini
Napoli, Via dei Cristallini, 133
www.ipogeodeicristallini.org
Apertura dal 1° luglio 2022
Da lunedì a domenica | turni di visite dalle 10.00 alle 14.00
Durata: 60 minuti
Visitatori: Minimo: 1 | Massimo: 8
Ingresso gratuito dal 1° al 10 luglio
Dall’11 luglio ingresso a pagamento:
Biglietto intero 25 euro
Biglietto ridotto 12 euro
Audio Guida: Inclusa nella visita
Tutto l’anno: ingresso gratuito ogni prima domenica del mese
È sempre necessaria la prenotazione online.
Ticket on line su www.ipogeodeocristallini.org