Il primo libro autobiografico del Prof. Luigi D’Angelo, noto medico, cattedratico di otorinolaringoiatria e audiologia di Napoli, “Vita da Vate”, pubblicato con Guida Editori, appare scritto in modo leggero e anticonvenzionale.
L’inizio del suo cimento è un vero e proprio “sproloquio da Azzeccagarbugli”, enumerando una serie di eccelsi “vati” della storia della letteratura latina e mondiale, quasi a porre il sapere come avamposto di un itinerario che ci porterà, con non poche sorprese, nella sua vita, proiettandoci su un palcoscenico di riferimenti e testimonianze perfettamente orchestrate.
Il testo scorre come acqua in mare aperto, diretto a tutti, magistralmente permeato di quei riferimenti culturali a basamento della sua formazione accademica: è quasi incredibile pensare che questa sia la sua prima esperienza letteraria umoristica!
Scorrendo episodi della sua vita egli ne fa emergere le dimensioni più eccentriche, spassose e divertenti che ogni situazione ha portato con se, ma ricorre a pieghe di ricordi familiari, agli usi di un’epoca ormai trascorsa che, seppur permeata di un’educazione severa e rigorosa, D’Angelo ci racconta con una leggerezza da autentico “vate”.
L’autore, fin dalle prime pagine, ci mette in prima fila e ci fa assistere alla sua nascita, in quella “sala parto” rudimentale allestita nella camera da letto matrimoniale dei suoi nonni dove allo scoccare del suo primo vagito – racconta – agli astanti sarebbe passato per la testa che era nato “Sua bruttezza serenissima”. Un gioco in cui egli maneggia l’ironia portandola all’estremo perfezionismo, prendendo in giro non solo se stesso ma anche il mondo intorno a se, con un’operazione del tutto spiazzante. Un’ironia coinvolgente, che non vi lascerà più, dalla prima all’ultima pagina!
L’”opera buffa” letteraria di D’Angelo racconta della sua vita, ma come quando accade di scorgere dietro ad una tenda un paesaggio inaspettato, ecco che le sorprese unite a fatti eccezionali di cui egli è protagonista ci immergono in una personalità del tutto fuori dal comune. Il suo “Vita da Vate” è un affresco colorato, illusionistico e teatrale, un Tiepolo che si diverte a sollecitare la nostra immaginazione facendoci ridere davanti al palco della sua narrazione, esprimendo gli aspetti più curiosi e divertenti della realtà, episodi con personaggi eminenti delle varie categorie (docenti universitari, medici, politici, sportivi, attori, etc.).
La lettura di questo libro ci mostra come l’aura del medico serio, rinomato e rispettato, troppo spesso impiantato in rigidi clichè relazionali e comportamentali, si sposi con l’essere eccentrico e multicolor, per nulla scontato; il D’Angelo che scopriamo, man mano che scorriamo le sue pagine, è un personaggio talentuoso che non si prende sul serio, che si immerge nelle frivolezze e nell’umorismo senza mai perdere la sua profonda umanità e umiltà.
Gli episodi narrati appaiono conditi da un sommo dileggio e possesso degli eventi, come una maschera brillante nei fotogrammi di un carnevale. Racconti divertenti come quello della seduta spiritica dove per accontentare due ospiti venute dal nord Italia e accolte nella casa di Sant’Agata sui due Golfi, interpretò appieno anche il ruolo dell’operatore dell’occulto, “con turbante” in testa (un asciugamano preso dal bagno), ovviamente con un finale incredibile. Ma c’è nell’opera anche un amore infinito per Ponza, isola prediletta del D’Angelo, teatro di vicende umane esilaranti.
E poi il racconto divertentissimo delle “triglie”, che lo vide protagonista alla sola età di 7 anni, perfetto esempio di una efficace persuasione psicologica a proprio vantaggio, in questo caso quello di mangiare la triglia più grande che era stata destinata alla sorella di 4 anni… denominata la “Fontana di Trevi”, attribuendole talora anche il titolo di “Presidente dell’Acquedotto del Serino” o “Vajont lacrimale”… e starà a voi capire perché…!
Il professor D’Angelo si muove con il testo come una cavalcata felpata sui bicchieri di cristallo dei suoi ricordi, il dono innato dell’ironia ci regala un tempo di lettura tra i più piacevoli del panorama editoriale; a giusta ragione il celebre “presentattore” dell’opera, Gino Rivieccio, scrive: “il nostro autore, dopo questa promettente esperienza, potrà reclamare un posto fra gli umoristi più raffinati ed intelligenti degli ultimi anni” .
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Editore: Guida (17 dicembre 2020)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile: 280 pagine
ISBN-10: 8868667207
ISBN-13: 978-8868667207
Peso articolo: 460 g
Dimensioni: 16.4 x 2.5 x 24.6 cm